Attualita'

Indennità indebite per i dipendenti del comune di Camerota, è polemica


Ciociano: "ennesimo flop dell'amministrazione Bortone"

Dopo la notizia di indebite indennità che aveva coinvolto tre dipendenti del comune di Camerota, questi ultimi passano al contrattacco e attraverso un comunicato non mancano di lanciare dure critiche all'amministrazione Bortone: "L’anelante desiderio di rappresaglia condotta per motivi di ordine politico e di conquista di spazi di potere - si legge nella nota firmata dal capitano dei VV.UU. Antonio Ciociano, hanno spinto l’ intera amministrazione Bortone a porre in essere l’ennesimo flop propangandistico di natura persecutoria, nei confronti dei soliti dipendenti comunali; vieppiu’ incurante della condizione di chi versa in un momento di forte dolore. Venendo ai fatti,oggi,i suddetti impiegati del Comune di Camerota, vengono accusati di “indebiti arricchimenti” dovuti alla ” elargizione",nei loro confronti, da parte di "avventati amministratori" di somme di denaro superiori rispetto a quelle ad essi spettanti per legge. E’ importante, in primis, considerare che si tratta di funzionari con mansioni di
carattere dirigenziale in riferimento alle rispettive aree di competenza,
quindi, destinati a percepire ex lege , oltre allo stipendio, una indennità di
funzione relativa alla professionalità acquisita ed alla responsabilità 
derivante dalla posizione.Questo, lascia facilmente intuire, che non esiste
nessuna indebita acquisizione  ma solamente un diritto riconosciuto da una
norma contrattuale ed esercitato secondo il rispetto dei parametri
normativamente stabiliti. Ne deriva che la corresponsione di indennità viene,
appunto, elargita in virtù  della condizione di funzionario di una determinata
area e mai richiesta da parte di quest’ultimo. Così come è, giusto sapere che
il suddetto trattamento remunerativo veniva accordato  non gia’ ai  “”soliti
tre”” ma a piu’ di un dipendente, nell’ordine  di sei funzionari, suscettibili
di diventare qualcuno in piu’ se consideriamo la medesima posizione
riconosciuta anche ad  altri impiegati a vario titolo. Quindi, mi chiedo e
soprattutto chiedo a coloro che si definiscono baluardo della legalità, il
motivo di tanto clamore proprio nei confronti di alcuni… non era, forse, più
corretto e vicino ai principi della legalità e del buon governo, considerare la
cosa alla stregua di un ordinario intervento di politica riferito all’assetto
organizzativo – impiegatizio di natura squisitamente interna, in quanto tale da
analizzare ed eventualmente appurare secondo quest’ottica e le regole che la
governano, nei confronti di tutti  coloro che a vario titolo hanno percepito e
percepiscono indennita’.
Ma, sicuramente - si legge nella nota - questo vuol dire chiedere troppo…chiedere, infatti, di
rispettare i principi di legalità e buona amministrazione, a chi?
A chi, indebitamente, non ha dato esecuzione a ben due ordinanze emesse dal
tribunale di Vallo della Lucana, in ordine all’allontanamento indebito dei due
dipendenti Ciociano;
A chi, ha indebitamente avviato, la ricostruzione pensionistica dei due
dipendenti Ciociano in un momento dove è ancora centrale il dibattito
giudiziario tra le parti ( vertenza merito - comune di camerota – Ciociano/
Ciociano);
A chi, indebitamente, disattende ogni dispositivo emesso  dall’autorita’
giudiziaria  e contrario agli interessi di palazzo.
A chi indebitamente disattende il rispetto dei principi di legalità,
pubblicità e trasparenza senza l'osservanza degli obblighi di correttezza ed
imparzialità e quindi non adotta specifiche procedure comparative ed assume un
architetto con incarico esterno ignorando le regole del dpr n. 487 del 1994, al
quale corrisponde la somma di euro 40.000,00 (quarantamila) annui, per un
servizio di due volte la settimana.
A chi indebitamente disattende il rispetto dei principi di legalità,
pubblicità e trasparenza senza l'osservanza degli obblighi di correttezza ed
imparzialità e quindi non adotta specifiche procedure comparative ed assume un
ragioniere con incarico esterno ignorando le regole del dpr n. 487 del 1994 al
quale corrisponde la somma di euro 2000,00 ( duemila) mensili, al mese piu’
spese per un servizio di due giorni la settimana.
A chi indebitamente disattende il rispetto dei principi di legalità,
pubblicità e trasparenza senza l'osservanza degli obblighi di correttezza ed
imparzialità e quindi non adotta specifiche procedure comparative ed assume un
secondo ragioniere con incarico esterno ignorando le regole del dpr n. 487 del
1994 al quale corrisponde la somma di euro 1000,00 mensili ( mille) al mese
piu’ spese per un servizio di due giorni la settimana.
Non elenchiamo le altre assunzioni – temporanee ed a lungo contratto in
dispregio di tutte le regole e norme che le disciplinano.  Il  S. u. l. p. m 
(sindacato di categoria polizia locale)  ha gia’ avuto modo di esprimersi in
ordine  all’attivita’ anti-sindacale posta in essere dal sindaco Bortone  “per
non aver rispettato le regole”, condannato con sentenza n.481/2010 del 4.6.2010
dal giudice del lavoro del tribunale di Vallo della Lucania. Accadimento
alquanto  grave, essere condannato perche’ incurante dei diritti dei
lavoratori, per un sindaco che, continuamente, si autoproclama garante della
legalita’. Ne consegue, in ordine all’attuale situazione costituita, che sara’
ancora una volta investito il Sulpm e tutte le sigle sindacali che
rappresentano l’intero corpo impiegatizio del comune di camerota, al fine di un
effettivo ripristino dei principi che stanno alla base dei singoli contratti di
lavoro e, quindi, di una tutela reale dei lavoratori stessi.
Un quesito c’e’ lo poniamo?   - chi ha stipulato i contratti a questi nuovi
assunti? Il funzionario tuttofare !
La cosa peggiore è quando viene a mancare il senso del ridicolo, trascinando
con sè le istituzioni e l’intera popolazione per motivi meramente personali e
di rivalsa. Non si vuole guardare in faccia alla realtà e ci si ostina a porre
in essere un braccio di ferro dinanzi alla palese evidenza dei fatti, quindi
dei torti. Il trattamento che, da un anno, l’amministrazione Bortone sta
riservando ai dipendenti Ciociano A. e Ciociano S. configura tutti i
presupposti della fattispecie che prende il nome di mobbing. Tutto cio’ a
dispetto delle ordinanze dei magistrati.
Vi invito ad una riflessione: colui che, sindaco Bortone, si erige a baluardo
di legalità può comportarsi come l’ultimo dei fuorilegge, irrispettoso di
precise disposizioni impartite da un  presidio di legalità qual è il tribunale
di Vallo della Lucania? Ed ancora, colui che si ritiene unto da Dio, in quanto
l’unico uomo del comune di Camerota capace di ridare un volto di credibilità e
trasparenza alla macchina comunale, può compiere atti e fatti finalizzati alla
ossessiva ricerca di fonti di incriminazione nei confronti di rispettabili
cittadini causando nel contempo focolai di malumore e veleni tra la
popolazione e le stesse mura della casa municipale?
Con la presente - conclude il comunicato - si è voluto, principalmente, esporre le motivazioni sin qui
addotte e fare chiarezza su una faccenda fortemente strumentalizzata,
contemporaneamente vuole essere l’occasione per diffidare quanti,
professionisti e sedicenti tali della comunicazione, hanno speculato sulla
questione, andando oltre il diritto di cronaca e la deontologia professionale,
non avendo proceduto ad un riscontro e paventando la creazione di fattispecie 
giammai realizzabili e, rasentando, loro malgrado i presupposti per un’azione
giudiziaria".

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